SEO: le novità sugli algoritmi di Google per il 2022

Marco Targa - 10 febbraio 2022

SEO

 

Ogni strategia di Web Marketing passa obbligatoriamente da un’eccellente programmazione SEO. Un mantra che rimane sempre attualissimo per ogni imprenditore o marketing manager, pur sapendo che l’universo-SEO è in continua evoluzione

Vediamo quindi come affrontare le novità (e le conseguenti sfide) che il 2022 ci mette davanti in relazione alla Search Engine Optimization, analizzando cosa bolle nel pentolone di Google.

 

 

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L’aggiornamento degli algoritmi e il ruolo della User Experience

 

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In un solo anno il colosso Google ha introdotto oltre 3600 modifiche, più o meno significative, in relazione ai suoi algoritmi.

Come fare a stare al passo di queste evoluzioni. Innanzitutto non bisogna dimenticare le regole che hanno contrassegnato la SEO nel corso dell’ultimo decennio e, al tempo stesso, è bene concentrarsi sui nuovi fattori che incidono sul ranking

 

Partiamo dalla Page Quality, elemento che appare nei risultati della SERP. A determinare questo indice concorrono moltissime variabili ma l'elemento guida per la valutazione di un sito rimane la User Experience (UX).

La UX non è, ovviamente, da considerare una novità, tra i fattori chiave di Google. 

Un sito web chiaro, facilmente navigabile - quindi user friendly – rappresenta la base da cui partire per ogni efficace strategia di ottimizzazione a prescindere dal posizionamento organico iniziale.

Questo Google lo sa bene ed è per questo che premia innanzitutto sulla base del principio di soddisfazione del pubblico in relazione alle pagine visitate.

 

 

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Le caratteristiche di RankBrain e la loro importanza per la SEO on site

 

SEO

 

Ora ci concentreremo invece su altri fattori chiave, in particolare:

AI, machine learning e RankBrain


Partiamo dall’ultimo, RankBrain, un nome che già conosciamo quale parte integrante dell’algoritmo Hummingbird.

RankBrain è entrato in gioco nell’ormai lontano 2015, ma - evolvendosi di continuo - diventa di anno in anno più complesso e, pur essendo un’elaborazione informatica basata su intelligenza artificiale, è in grado di eseguire azioni simili a quelle di un essere umano.

 

 

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Di fatto RankBrain ha la capacità di apprendere da sè stesso, proprio attraverso i meccanismi di machine learning.

Cosa fa, in pratica, RankBrain? Ordina continuamente miliardi di pagine conosciute, catalogandole per ogni query di ricerca. In questo modo crea anche collegamenti automatici tra intenti di ricerca e contenuti inseriti sui siti. 

 

 

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Fattori SEO valutati da RankBrain: le azioni da compiere

 

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Il passo che compete ai Marketing Manager è quello di attuare tecniche specifiche per assecondare gli elementi su cui si focalizza RankBrain.

Abbiamo preparato una lista che parte ovviamente dalla UX, per i motivi indicati in precedenza, ma che prende in esame una pluralità di aspetti, in particolare:

    • Navigazione strutturata sui più evoluti principi UX (User Experience)
    • Strutturazione dei contenuti per topic cluster, specie per le pagine ricche di testi
    • Attuazione di procedure idonee a ottimizzare i tempi di caricamento delle pagine per tutti i tipi di device.
    • Valutazione dei testi in base a Google BERT (bidirectional encoder representations from transformers). A differenza dei modelli direzionali, che leggono il testo inserito in sequenza (da sinistra a destra o da destra a sinistra), il codificatore Transformer legge l'intera sequenza di parole contemporaneamente ed è pertanto considerato bidirezionale, anche se sarebbe più esatto affermare che non è direzionale.
      Questa caratteristica consente al modello di apprendere il contesto di una parola in base a tutto ciò che lo circonda all’interno delle singole pagine web. Ne consegue che tutto il testo della pagina deve avere chiaro e coerente con l’argomento trattato.
    • Utilizzo di backlink, ovvero dei link in entrata o dei link esterni.
      Vengono presi in esame, in particolare, i collegamenti ipertestuali che partono da siti esterni e puntano verso il nostro sito. Un meccanismo molto importante dal momento che Google lo utilizza per comprendere l’autorità di quella pagina. Da qui nasce l’importanza della SEO off page.
    • Dimensione dei file caricati
    • Crawlability, consiste nella capacità del sito di essere leggibile da parte di un motore di ricerca.
    • Chiudiamo, così come abbiamo iniziato, con un elemento di riscontro con il singolo utente, ovvero il tempo di permanenza sul sito che cambia in base all’interesse suscitato in relazione ai contenuti proposti.

È tutto? Assolutamente no, ma sono le basi da cui non si può prescindere per attuare una SEO efficace.

 

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Marco Targa

Scritto da Marco Targa

Cresciuto in mezzo a numeri ed analisi statistiche, ho allargato i miei orizzonti al mondo della comunicazione certificandomi sull'Inbound Marketing. Hai bisogno di un supporto per la tua strategia o sulla lettura dei dati riguardanti il tuo Sito Web? Sono la persona giusta!

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