LinkedIn non è il social in testa alla classifica per numeri di accessi e iscrizioni complessive, ma è sicuramente uno dei network più performanti in chiave business.
Il motivo è molto semplice: la piattaforma è utilizzata da professionisti aziendali di medio e alto livello, decisori e manager che lavorano a stretto contatto con la rete.
Anche gli stessi CEO delle aziende utilizzano LinkedIn in modo più marcato rispetto a qualsiasi altro social network, oltre alla categoria degli investitori.
Utenti strategici che operano su LinkedIn
La creazione di relazioni sociali ed economiche con questo tipo di pubblico è solitamente molto impegnativa.
L’utilizzo di una piattaforma social come quella di LinkedIn rende necessaria una pianificazione strategica attraverso gli strumenti di content marketing.
A questo proposito, se vuoi iniziare a muoverti efficacemente su questa piattaforma è bene che tu sappia che è necessario creare risorse di contenuto strutturate in modo tale da arrivare in modo diretto al target desiderato.
Prima di passare alla vera e propria operatività è bene conoscere alcune tendenze che stanno alla base di tutto ciò che ruota attorno al mondo LinkedIn.
Il content marketing è fondamentale
Il numero complessivo di profili aziendali su LinkedIn è letteralmente esploso negli ultimi anni, passando da 37 milioni nel 2009 a oltre 467 milioni dello scorso anno. Si tratta di un segnale fortemente indicativo, ulteriormente interessante se si pensa che il 40% degli utenti accede ogni giorno sulla piattaforma alla ricerca di nuovi contenuti.
In tal senso, le visite, il tempo passato sul social, le pubblicazioni e le condivisioni sono cresciuti ancora di più e ciò dimostra come i professionisti amino leggere contenuti approfonditi e direttamente fruibili.
Leggi anche: "LinkedIn content strategy: quali contenuti funzionano meglio"
Le tipologie di contenuti che funzionano meglio su LinkedIn
Ci sono oltre tre milioni di post di lunga durata (o evergreen) su LinkedIn, vale a dire quei post in grado di resistere al tempo, che si possono leggere a distanza di mesi. Occorre poi ricordare che gli utenti avvertono la necessità, sempre più sentita, di consultare e formarsi su articoli di qualità, motivo per cui è fondamentale creare contenuti di valore soprattutto a livello formativo oltre che emozionale.
Attenzione, relativamente ai post su LinkedIn ci sono dei limiti di lunghezza: 700 per i post relativi alle pagine aziendali e 1.300 per gli account personali.
Non solo: sono solo 140 le battute che le persone vedono come anteprima di testo, è quindi necessario essere incisivi e stimolanti proprio nell'incipit. Diverso il discorso che riguarda gli articoli veri e propri che possono arrivare fino a 40mila caratteri.
Tutte queste considerazioni vanno a integrarsi in modo complessivo. I contenuti lunghi su LinkedIn hanno vita differente e feedback quasi opposti rispetto alle stesse tipologie di contenuto pubblicabili su altre piattaforme (come Facebook o Instagram, per citare due dei social principali).
Tornando ai numeri, una recente analisi ha preso in considerazione oltre 3.000 post di successo su LinkedIn, rilevando che gli articoli con più parole - in particolare quelli compresi tra 1900 e 2000 - funzionano meglio, ottenendo il maggior numero di visualizzazioni ed engagement.
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