Sembrerà scontato, ma ogni attività di marketing deve essere strutturata in maniera strategica e funzionale per il piano di comunicazione e finalizzato agli obiettivi di business dell’azienda.
Un percorso tutt’altro che semplice e scontato, che spesso regala grandi soddisfazioni ma che può anche condurre a degli insuccessi. In questo caso la conclusione più semplice e scontata è la scarsa efficacia delle attività realizzate, ma se il “problema” fosse alla base? Se gli obiettivi fissati fossero sproporzionati o difficilmente raggiungibili?
Gli indicatori chiave di prestazione, o KPI, come si usa definire all'interno di un piano marketing, sono le fondamenta di una buona strategia di comunicazione, rappresentano una parte fondamentale delle informazioni necessarie per determinare e spiegare come un’azienda progredisce verso i propri obiettivi di comunicazione, di business e marketing. Nonostante questo c’è ancora molta confusione intorno ad essi.
Cosa sono i KPI?
Un KPI è una misura quantificabile che aiuta l’azienda nel determinare in che percentuale gli obiettivi strategici prefissati vengono raggiunti.
Importantissima è la differenza che esiste tra KPI e metriche del marketing: un KPI è una metrica di marketing, ma non tutte le metriche di marketing sono KPI.
Tali indicatori di prestazione non devono necessariamente essere di natura finanziaria, ma senza di essi e senza i suggerimenti che essi forniscono, è molto difficile sfruttare al massimo le potenzialità delle attività di marketing e del piano di comunicazione.
Come devono essere i KPI scelti?
Il piano di comunicazione può prevedere KPI definiti in maniera arbitraria, certamente, ma affinché siano funzionali alle attività in corso è necessario che soddisfino determinati requisiti:
- Quantificabilità, devono poter essere presentati sotto forma numerica;
- Praticità, devono integrarsi perfettamente con i processi aziendali in corso;
- Direzionalità, devono essere in grado di definire se un’azienda sta migliorando o meno;
- Operatività, devono poter relazionarsi con il contesto aziendale per misurarne l’effettivo cambiamento.
Cosa fondamentale, infine, devono avere scadenze temporali precise e predeterminate, sezionando il percorso comunicativo e la strategia in diversi step.
Facciamo un esempio pratico.
Alcuni esempi di KPI per un’azienda potrebbero essere:
- il tasso di acquisizione di nuovi clienti
- il tasso di abbandono dei clienti
- la segmentazione della clientela (per redditività, età ecc.)
- il tempo di attesa medio dei clienti
Per scegliere i migliori indicatori di prestazione per il proprio piano di comunicazione e le proprie attività è importante definire preventivamente i processi di business, i loro requisiti, determinare le varianti e i procedimenti per soddisfare gli obiettivi che si desiderano raggiungere nel breve periodo.
E’ utile anche informarsi su quelli che sono gli standard del settore, ma la cosa più importante è creare indicatori personalizzati e rilevanti per il proprio business.
Quanti KPI è opportuno fissare?
Non esiste un numero preciso di KPI, volendo dare un dato indicativo potremmo dire da un minimo di 3 a un massimo di 10, purché siano specifici e cruciali per la tua azienda, perché nulla è importante se tutto è importante.
Ora che conosci l’importanza di calcolare i giusti KPI per la tua attività, scarica la nostra guida gratuita ai KPI da includere assolutamente nelle tue campagne marketing e realizza la tua strategia!