Quando cambia l’aspetto di un marchio spesso si dice che è stata fatta un’operazione di Restyling del brand, ma questa operazione può anche essere confusa con un Rebranding. Questi due concetti sono legati, ma non sono sinonimi.
Il Restyling e il Rebranding comportano entrambi una trasformazione dell'immagine di un marchio, ma le loro implicazioni sono diverse. In questo articolo esploreremo le differenze tra questi due concetti e forniremo esempi pratici per chiarire ulteriormente.
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Restyling vs Rebranding: differenze chiave e impatti sul tuo brand
Il Restyling comporta una revisione meno invasiva, solitamente limitata agli aspetti grafici del brand, come il logo o i colori. È un processo di aggiornamento, spesso necessario per restare rilevanti senza alterare completamente la percezione del marchio.
Il Rebranding, invece, implica un cambiamento più profondo, che può includere anche il messaggio del brand, la sua missione e il modo in cui si posiziona sul mercato.
Quando è necessario un Restyling o un Rebranding?
Il Restyling è una buona soluzione quando un'azienda vuole rinfrescare la sua immagine per rimanere al passo con i tempi senza cambiare la sua essenza. È perfetto quando il marchio ha bisogno di evolversi ma non di essere completamente trasformato. Il Rebranding, d'altra parte, è necessario quando un'azienda deve riposizionarsi o adattarsi a nuovi mercati, cambiamenti di consumatori o problemi reputazionali.
I Benefici del Restyling per le Aziende
Il Restyling aiuta a rendere il brand più moderno e attraente senza alterare la sua percezione fondamentale. Può essere utile per attrarre nuove generazioni di consumatori o semplicemente per mantenere il brand attuale senza compromettere la sua identità storica. Inoltre, il restyling permette alle aziende di adattarsi alle tendenze del design senza dover cambiare radicalmente la loro identità.
Come il Rebranding aiuta a ridefinire l’identità di marca
Il Rebranding consente alle aziende di adattarsi ai cambiamenti del mercato o di unificare la loro immagine dopo acquisizioni o fusioni.
Cambiare il logo, la visione e la missione può rinvigorire il marchio e attrarre un pubblico diverso, come ha fatto McDonald's con il suo rebranding nel 2007. Il rebranding è anche utile quando un brand deve rinnovarsi per rispondere a esigenze emergenti o per affrontare una crisi reputazionale.
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Esempio di Restyling: come Nike ha rivitalizzato il suo brand
Guardando l’evoluzione dei marchi più noti nel corso dei decenni, si può notare che le grafiche dei loghi sono diventate più minimaliste.
Nike, ad esempio, ha effettuato numerosi restyling, semplificando il suo logo senza cambiarne il messaggio di fondo. Il suo famoso Swoosh è diventato un simbolo iconico, sempre più riconoscibile a livello globale.
Questo processo di restyling ha accompagnato la crescita dell'azienda e ha contribuito a mantenerla rilevante nel tempo.
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Esempio di Rebranding: come McDonald’s ha trasformato la sua immagine
Nel 2007, McDonald’s ha intrapreso un importante processo di rebranding per rinnovare la sua immagine, introducendo il verde per simboleggiare un impegno verso una maggiore sostenibilità.
Questo cambiamento ha risposto a una crescente consapevolezza tra i consumatori riguardo alla salute e all’ambiente, segnando un importante passo nella trasformazione del marchio.
La mossa ha anche aiutato McDonald's a migliorare la sua reputazione, soprattutto dopo il documentario "Super Size Me", che aveva sollevato preoccupazioni sulle abitudini alimentari e sugli effetti sulla salute.
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