Abbiamo avuto modo di scoprire cosa sono le heatmap (mappe di calore) e le loro capacità di semplificare le analisi del sito web aziendale finalizzate a migliorare l’esperienza utente.
Vediamo ora di approfondire, all’interno di questo articolo, alcune funzioni delle heatmap con focus sui vantaggi in termini di ottimizzazione delle pagine per i motori di ricerca (SEO).
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Dalle heatmap alla strategia di crescita
Attraverso l’analisi visiva dei comportamenti degli utenti sul sito possiamo osservare le reali abitudini dei visitatori e il loro grado di interazione con i contenuti proposti.
In particolare è possibile osservare se aree o elementi specifici ottengono un buon livello di attenzione dal pubblico in target, così come scoprire tutto ciò che viene ignorato dai visitatori.
L’insieme di informazioni che ne deriva va utilizzato con fini strategici. Ciò significa, nei casi peggiori, rivedere lo schema del sito sia a livello di struttura che di contenuti, seguendo un principio tanto facile da enunciare quanto complesso da mettere in pratica: puntare alla semplicità di utilizzo del sito unitamente a un design in linea con le caratteristiche del brand.
Occorre, come prima cosa, valutare se sull’attuale sito aziendale siano presenti uno o più ostacoli per gli utenti, ovvero elementi che, di fatto, riducono il tasso di engagement e le possibili conversioni. Questi ostacoli potrebbero essere sezioni poste in una posizione errata, pulsanti e testi ridondanti o fuorvianti, in grado di distrarre l’utente rispetto a quello che cerca.
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Prima regola: seguire i suggerimenti che arrivano dagli utenti
In alcuni casi sono proprio le heatmap a suggerire ai reparti marketing un nuovo modello di layout della pagina. Questo succede quando notiamo che gli utenti sono soliti compiere un determinato percorso durante la loro esperienza di navigazione all’interno di una pagina. E proprio nei punti cruciali andrebbero inserite specifiche CTA o altri elementi in grado di portare il potenziale cliente nella direzione più opportuna.
Quando parliamo di layout ci riferiamo non solo ai menù ma anche alla lunghezza della pagina. Se riscontriamo che la maggior parte degli utenti non scende, tramite scroll, sotto un determinato punto, sappiamo che i contenuti presenti oltre quel livello non vengono visti e non possono generare interazioni utili.
In questo caso le soluzioni sono 2: la prima è quella di ridurre i contenuti testuali o visivi (foto o video incorporati) in modo tale che l’utente possa arrivare fino in fondo al testo che abbiamo predisposto; la seconda è quella di suddividere un contenuto troppo esteso su due pagine distinte, esplicitando in modo chiaro i contenuti che gli utenti troveranno nelle rispettive pagine.
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Heatmap e uso del motore di ricerca interno
Un ulteriore elemento cardine è dato dall’analisi combinata tra heatmap e motore di ricerca presente sul sito. Esistono alcune domande consequenziali da porre all’interno del team:
- “Quali query usano i visitatori che navigano sul nostro sito?”
- “Prima di ricorrere al motore di ricerca, provano a cercare questi contenuti all’interno delle pagine”
- “Trovano queste informazioni o si arrendono prima? Con quale velocità?”
Se, dopo aver consultato le mappe di calore, riscontriamo che gli utenti non trovano i contenuti che cercano e tornano sul motore di ricerca, non abbiamo fornito loro le indicazioni (sotto forma di link, di titoli o di immagini) corrette per soddisfare le loro aspettative.
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Heatmap, uso dei link e SEO
Tornando al tema riguardante la lunghezza della pagina occorre valutare bene l’uso dei link. A volte sono assolutamente necessari per non predisporre dei muri di testo su una pagina. Altre volte i link sono esagerati, ricordando che gli utenti non amano fare troppi click per arrivare a ciò che cercano.
Occorre, anche in questo caso, un giusto equilibrio, attraverso un uso dei link calibrato anche in chiave SEO.
Ricorrere sapientemente ai link, anche tra sito aziendale e blog (e viceversa) così come collegando sito aziendale a siti terzi in una logica di SEO OFF, è utile sotto più punti di vista: usabilità complessiva del sito, promozione di più piattaforme collegate all’azienda e indicizzazione delle stesse.