Mutuando un antico proverbio potremmo dire: "Se l'azienda non va al cliente, il cliente va all'azienda". Ovviamente stiamo parlando di Inbound, ma vediamo di fare un po' di chiarezza. Il termine Inbound Marketing, anche oggi, all'inizio del 2021, è sempre più sulla bocca di tutti, ciascuno ne parla, esprimendo le opinioni più disparate, tra costi di investimento e percentuali di ritorno.
D'altronde, è assolutamente giusto sia così per un motivo molto semplice: l'Inbound Marketing non è una tecnica, non è una strategia, non è uno strumento e non coincide con un unico software.
Da dove parte l'Inbound Marketing
Facciamo un po' di chiarezza e riprendiamo qualche principio base. Sappiamo, dalle teorie di coloro che hanno fondato questa metodologia, che l’Inbound parte dalle analisi del contesto, del mercato di riferimento e dei competitor. Questi passaggi propedeutici ci permettono di studiare e definire una strategia attraverso cui applicare diverse tecniche, coinvolgendo diversi strumenti, utilizzando un software in grado di gestire l’andamento delle attività, facilitandone il monitoraggio.”
Diventa facile a questo punto comprendere come la definizione di Inbound possa assumere significati di volta in volta diversi, caratterizzati però da uno stesso concetto di fondo: è la montagna che deve andare da Maometto.
Strutturarsi per un Marketing che persegue le finalità dell'Inbound, significa imparare a presidiare i principali canali di comunicazione della propria azienda in maniera costante e intelligente.
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Differenze con l'Outbound Marketing
Il concetto di Maometto che non muove verso la montagna è la metafora di un’azienda che deve imparare a non sperperare le proprie risorse alla disperata ricerca di clienti, senza tenere in alcun conto la loro posizione all’interno del funnel di vendita.
Destinare energie, sforzi e risorse nei confronti di utenti contattati “a freddo”, come avveniva (e avviene ancora) per l'Outbound Marketing, senza che gli stessi utenti abbiano manifestato alcun bisogno di un determinato prodotto o servizio, risulta uno spreco di soldi e tempo.
Le persone svolgono milioni di ricerche giornaliere attraverso la rete, dobbiamo imparare a riconoscerli e a intercettarli nel modo corretto.
Chi può svolgere attività di Inbound Marketing
Ecco allora che diventare consapevoli del fatto che la montagna si muoverà verso Maometto significa che l’azienda deve imparare a impegnare le proprie risorse nei confronti di quei clienti che manifestano una reale necessità e sono alla ricerca di un prodotto/servizio che soddisfi il loro bisogno.
Il presidio dei diversi canali deve avvenire seguendo dinamiche coordinate tra loro e studiate al fine di riuscire a coinvolgere utenti mirati, ovvero in target con i nostri obiettivi.
È anche importante chiarire che questa metodologia non è riservata alle grandi aziende. Differentemente a quello che si pensa l'Inbound non obbliga le imprese a investimenti proibitivi, così come non richiede di stravolgere la struttura aziendale esistente.
Avere al proprio fianco un partner specializzato nella creazione della giusta strategia integrata e multicanale, rende possibile godere dei benefici della metodologia Inbound attraverso l’utilizzo di nuovi software e metodologie innovative.
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Le novità degli ultimi anni
Volgendo lo sguardo all'ultimo periodo ci accorgiamo che, dal punto di vista tecnologico e strategico, il 2020 ha visto la diffusione di software perfettamente orientati alle logiche di Inbound Marketing, ciascuno con specifiche peculiarità e punti di forza.
La continua partecipazione a corsi formativi e strategici da parte di Inside, fa sì che la nostra agenzia possa essere costantemente al passo con le più recenti tecniche SEO, SEA, Social in grado di supportare e integrarsi con l'Inbound Marketing.