Abbiamo visto cos'è la Programmatic Creative, ora analizziamo come applicarla più nel concreto.
Riprendendo i concetti base possiamo dire, innanzitutto, che la creatività programmatica consente a un designer di creare contemporaneamente più annunci di online advertising, di vari formati e dimensioni, offrendo un indubbio risparmio di tempo.
Più nello specifico è possibile creare più varianti di ciascuna di queste campagne al fine di attirare un pubblico diverso da quello precedentemente acquisito.
A livello di esempio questo si traduce nella creazione di annunci con prodotti diversi da quelli precedentemente utilizzati, attraverso nuove offerte mirate oppure promozioni localizzate.
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Perché si sta affermando la Programmatic Creative
Si parte da un dato di fatto estremamente attuale: la maggior parte dei designer trova macchinoso (e a volte inutile) il processo di creazione di un volume elevato di banner pubblicitari con numerose variazioni attinenti a dimensione, pubblico o mercato. La Programmatic Creative ha, come primo obiettivo, quello di semplificare/ottimizzare i flussi di lavoro dei reparti creativi delle aziende, interni o esterni che siano.
L'ascesa dei dispositivi mobili e la fine di Flash hanno costretto i designer a lavorare in HTML5. Senza la Programmatic Creative la complessità che si dovrebbe gestire si traduce in costi aggiuntivi consistenti per l'azienda o il committente e moltissime ore impiegate per i vari team creativi che si occupano del progetto.
Le differenti metodologie di Programmatic Creative
Hanno preso piede due diverse metodologie per la generazione di creatività programmatiche, ciascuna con flussi di lavoro e applicazioni leggermente diversi:
- Creative Management Platform (CMP): vale a dire sistemi di produzione e gestione creativa efficienti e flessibili. Questi di basano su "Design power tools" che consentono la creazione di annunci automatizzati.
- Dynamic Creative Optimization (DCO): si tratta di unità pubblicitarie dinamiche basate su regole e ottimizzate per macchina;
In verità l'ottimizzazione dinamica e le piattaforme di gestione delle creatività sono elementi complementari allo scopo. Entrambi i sistemi creano opportunità per massimizzare l'impatto della creatività all'interno dell'ADV online.
Sebbene vi sia una significativa sovrapposizione nell'uso di CMP e DCO, entrambi presentano specifici punti di forza.
La conoscenza della tecnologia alla base di questi metodi aiuta a stabilire un migliore approccio ai nuovi strumenti di Digital Marketing.
Se vogliamo effettuare un confronto tra i due metodi possiamo partire da una domanda: per le tue esigenze creative, hai bisogno di un workshop pieno di strumenti di progettazione o di una fabbrica di annunci che funziona in modo automatizzato?
Cosa vuol dire che una piattaforma di gestione creativa presenta un laboratorio di strumenti di progettazione? Significa che molti adattamenti creativi possono essere generati rapidamente e alla perfezione. Lo spazio di lavoro efficiente consente di creare annunci massivi, ottimizzando la fase creativa. Alla fine, a detenere il controllo, è comunque il designer.
Le unità per l'ottimizzazione delle creatività dinamiche, invece, sono più simili a una sorta di fabbrica degli annunci. Gli input dei dati entrano ed escono dal processo, l'operatore di marketing, in questo caso, dispone di un mezzo efficiente per generare creatività simili, in modo quasi completamente automatico.
Su quale puntare, dipende da vari fattori, dall'organizzazione del reparto marketing dell'azienda, alle specifiche della singola campagna ADV.