Come scrivere un blog aziendale: l'attenzione dell'utente va stimolata

Guido Marabini - 31 agosto 2018

shutterstock_1009716073Tempo di lettura: 4 minuti

Sembrerà paradossale, ma le persone che scrivono su un blog e quelle che lo leggono hanno qualcosa in comune: le prime vogliono scrivere il meno possibile e le seconde vogliono leggere il meno possibile.

Ciò non dipende dal contenuto stesso degli articoli, ma dal fatto che su internet la soglia di attenzione dell’utente medio è bassissima (circa 8 secondi per pagina).

 

L'attenzione dell'utente nel futuro

Spesso si scorre rapidamente un post che ci interessa semplicemente perché sappiamo di avere poco tempo a disposizione e una decina di altre schede aperte che aspettano di essere visualizzate; magari pretendendo anche di riuscire a lavorare un po’ nel frattempo.

I post che ottengono maggiori successi, devono essere strutturati in maniera tale da catturare l'attenzione dell'utente e, allo stesso tempo, cercare di trasferirgli, nel minor tempo e spazio possibile, la maggio parte delle informazioni.

Il rapporto testo-immagini, ad esempio,

 

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  1. Immagini

Citando le fonti fornite da HubSpot, osserviamo come il rapporto tra contenuto di testo e presenza di immagini assuma caratteri particolari: gli articoli con un’immagine ogni 75-100 parole hanno il doppio delle possibilità di essere condivisi sui social rispetto ad articoli con un numero inferiore di immagini.

  1. Infografiche

Le infografiche sono contenuti visivi molto performanti perché veicolano una quantità importante di informazioni in maniera “accattivante” dal punto di vista estetico.

Hanno anche un buon riscontro sui social: infatti ricevono un numero di Like e condivisioni 3 volte maggiore rispetto a qualunque altro tipo di contenuto.

  1. Video

Anche in questo caso i numeri sono molto più espliciti delle parole.

Cisco prevede che il traffico globale via Internet dai video raggiungerà l'80% di tutto il traffico Internet entro il 2019.

Permettono di incrementare notevolmente l'engagement con l'utente, ottenendo contemporaneamente il risultato di aumentare la durata della soglia di attenzione di quest'ultimo.

I video rappresentano uno strumento comunicativo in costante e continua crescita, in grado di portare enormi benefici, anche a livello di Social Network.

 

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Fonte dei dati: Hubspot

 

Allora perché non tagliare la testa al toro e produrre direttamente contenuti più adeguati a queste recondite necessità?

Ecco come.

1. Introduzioni più brevi

Forse si tratta solo di una mia supposizione, ma credo che molti lettori saltino a pié pari l’introduzione e comincino a leggere dal primo titolo in grassetto. A me succede spesso.

Un paragrafo introduttivo serve, non c’è dubbio; questo stesso post ne ha uno. Ma non c’è bisogno che sia eccessivamente elaborato: stuzzicate la curiosità del lettore, raccontate un aneddoto, citate un dato, e poi proseguite.

2. Meno spiegazioni

Trattandosi spesso di articoli informativi come “Le 5 regole per…”, “Come fare a…” o “Che cos’è un…”, un minimo di spiegazioni e definizioni sono necessarie, ma senza esagerare. Bisognerebbe partire dal presupposto che i nostri lettori sappiano bene di cosa stiamo parlando.

È vero che spesso il lettore online è distratto, ma non è passivo: sa quello che cerca ed è pronto a reperire tutte le informazioni di cui ha bisogno. Partire in ogni post dall’abc significa non permettere all’utente di far lavorare il proprio cervello, oltre che mantenere basso il livello qualitativo dell’articolo.

3. Scrittura facile

Ogni settore ha un suo linguaggio specifico, che l’utente interessato conosce più o meno bene, ed è quindi giusto includerlo nel proprio vocabolario. Bisogna però, allo stesso tempo, tenere a mente che non stiamo scrivendo il capitolo di un’enciclopedia.

Il lettore che sceglie di informarsi su di un blog vuole prima di tutto ottenere informazioni facili da assimilare; quindi la scelta di un linguaggio informale, molto vicino al parlato quotidiano è sicuramente la strada migliore per riuscire ad avere l’attenzione dell’utente.

4. Scelta delle paroleshutterstock_271729415

Se il silenzio vale più di mille parole, a volte la parola giusta vale più di mille spiegazioni. Non dimenticate quindi di dedicare parte del vostro tempo alla scelta delle parole più adeguate, perché spesso l’utilizzo di un termine preciso, distintivo e univoco può permettervi di riassumere brevemente un concetto e risparmiare così la scrittura di interi paragrafi.

5. Foto di qualità e dati validi

Tanto le immagini quanto i dati sono molto utili a esplicare un concetto in modo completo. Utilizzare dei contenuti visivi inoltre, aumenta notevolmente l’engagement dei lettori. La spiegazione risiede nella modalità di funzionamento del cervello umano e di come elabora le informazioni: non si limita a leggerle, le scansiona. Un contenuto visuale, quindi, viene assimilato in maniera molto più rapida ed efficace rispetto ad un contenuto scritto.

 

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Guido Marabini

Scritto da Guido Marabini

Head of Digital e Project Manager. Appassionato di nuove tecnologie e della comunicazione non convenzionale, finalizzo tutte le mie energie alla ricerca della strategia e del mix perfetto di strumenti per raggiungere tutti gli obiettivi.

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