Inside | Blog

Creazione del piano marketing: esempi, consigli e passaggi da seguire

Scritto da Federico Ciliberti | 25 luglio 2024

 

Il piano marketing è un documento fondamentale per qualsiasi azienda che voglia raggiungere il successo. Si tratta di una sorta di bussola che guida le attività di marketing dell'azienda, definendo obiettivi, strategie e azioni concrete per raggiungerli. 

 In questo articolo parleremo approfonditamente di questo argomento, spiegando come realizzare un piano marketing di successo e quali step seguire. 

 

Step 1: il riepilogo aziendale 

 

La prima fase del percorso di creazione del piano marketing è quella del riepilogo aziendale

 

All'interno di un piano marketing, il riepilogo aziendale svolge un ruolo fondamentale; come suggerisce il nome stesso, si tratta di una sintesi concisa e informativa dell'azienda. Includere queste informazioni è essenziale per garantire che tutte le parti interessate possiedano una visione completa dell'azienda prima di addentrarsi nei dettagli strategici del piano. 

 

Anche se il pubblico è composto da persone che già conoscono l'azienda, riassumere le informazioni chiave permette di allineare tutti sulla stessa lunghezza d'onda e di creare una base solida per la discussione delle strategie. 

 

La maggior parte dei riepiloghi aziendali efficaci include i seguenti elementi: 

  • Nome dell'azienda: il punto di partenza fondamentale, che permette di identificare univocamente l'organizzazione. 
  • Sede: specificare la sede principale dell'azienda e, se necessario, le eventuali sedi secondarie o filiali. 
  • Dichiarazione di intenti (mission statement): una frase concisa che riassume la mission dell'azienda, ovvero il suo scopo, i suoi valori e la sua visione per il futuro. 

 

Oltre a questi elementi essenziali, il riepilogo aziendale può essere arricchito con ulteriori informazioni, come: 

  • Una breve descrizione dei prodotti o servizi offerti 
  • I principali dati finanziari, come i ricavi, i profitti e il numero di dipendenti 
  • I traguardi principali raggiunti dall'azienda 
  • Le informazioni di contatto, come il sito web e l'email 

 

Un riepilogo aziendale ben strutturato rappresenta la base per un piano marketing efficace  e fornisce a tutte le parti interessate un quadro chiaro e completo dell'azienda e dei suoi obiettivi. 

 

 

Step 2: l’analisi SWOT 

 

Il cuore del piano marketing, oltre al riepilogo aziendale, racchiude un'analisi SWOT: uno strumento strategico che permette di esaminare a fondo i punti di forza (Strengths), i punti di debolezza (Weaknesses), le opportunità (Opportunities) e le minacce (Threats) che caratterizzano l’azienda. 

 

Questa analisi è importante per l’elaborazione di strategie mirate e vincenti. Essa permette infatti di:

  • Sfruttare al meglio i punti di forza: identificando i punti di forza dell'azienda, come un marchio riconosciuto o un team altamente qualificato, è possibile creare strategie che li amplifichino e li utilizzino per ottenere un vantaggio competitivo. 
  • Migliorare i punti di debolezza: l'analisi SWOT permette di evidenziare i punti deboli dell'azienda, come la mancanza di risorse finanziarie o la carenza di competenze specifiche. Una volta individuate le criticità, è possibile elaborare piani d'azione per superarle o per ridurne l'impatto. 
  • Cogliere le opportunità: l'analisi permette di identificare le opportunità esterne che l'azienda può sfruttare, come l'emergere di nuovi trend o l'ingresso in nuovi mercati. 
  • Contrastare le minacce: è importante anche considerare le minacce esterne, come l'ingresso di nuovi competitor o i cambiamenti normativi, per poter sviluppare strategie di contenimento o di adattamento. 

 

Per realizzare un'analisi SWOT efficace è necessario condurre ricerche di mercato approfondite e un'analisi accurata della concorrenza. In questo modo, si potranno raccogliere informazioni preziose e attendibili che alimenteranno l'analisi e la successiva definizione delle strategie. 

 

Inoltre, è consigliabile rivedere periodicamente l'analisi SWOT, aggiornandola con le nuove informazioni raccolte sull'azienda e sul mercato. In questo modo, le strategie aziendali potranno rimanere sempre al passo con le evoluzioni interne ed esterne, garantendo maggiore efficacia e aumentando le probabilità di successo. 

 

 

Scarica il nostro eBook gratuito:
IL MARKETING MODERNO:

IL RUOLO DELL’AI E I TREND DA CONOSCERE

 

 

 

Step 3: le iniziative imprenditoriali 

 

Nel cuore del piano marketing, la sezione dedicata alle iniziative aziendali è decisiva: in questa fase occorre tradurre gli obiettivi in azioni concrete e misurabili, stando attenti a non confondere le iniziative aziendali con strategie più ampie, solitamente definite nel piano aziendale. 

 

Qui l'obiettivo è delineare i progetti specifici del marketing, descrivendo in dettaglio: 

  • Gli obiettivi di ciascun progetto: cosa si vuole raggiungere con ogni iniziativa? Aumentare la brand awareness? Generare lead? Incrementare le vendite? Definire obiettivi chiari e specifici è il primo passo per il successo. 
  • Le metriche di misurazione: come si valuterà l'efficacia di ogni progetto? Quali KPI (Key Performance Indicators) verranno utilizzati per monitorare i progressi? Definire le metriche giuste permette di capire se le azioni intraprese stanno portando i risultati desiderati. 
  • Il piano d'azione: come si realizzerà ogni progetto? Quali sono le attività specifiche da svolgere? Chi è responsabile di ciascuna attività? Definire un piano d'azione concreto e dettagliato aumenta le probabilità di successo. 

 

Per definire gli obiettivi di ogni iniziativa, è consigliabile utilizzare il metodo SMART, che chiarisce come gli obiettivi aziendali debbano essere: 

  • Specifici (Specific): chiari, ben definiti e non ambigui. 
  • Misurabili (Measurable): deve essere possibile quantificare il raggiungimento degli obiettivi, definendo metriche di misurazione precise. 
  • Raggiungibili (Achievable): gli obiettivi devono essere ambiziosi, ma realistici, in considerazione di risorse e competenze disponibili. 
  • Rilevanti (Relevant): coerenti con la strategia aziendale complessiva e con gli obiettivi di marketing generali. 
  • Tempestivi (Time-bound): per il raggiungimento di ogni obiettivo deve essere definita una scadenza. 

 

Un esempio di obiettivo generale potrebbe essere "Aumentare il seguito sui social". Trasformandolo in un obiettivo SMART, si potrebbe ottenere: "Aumentare il seguito sui social del 20% entro sei mesi". La differenza è evidente: l'obiettivo SMART è specifico, misurabile, raggiungibile, rilevante e tempestivo e fornisce una direzione chiara e misurabile per l'azione. 

 

Step 4: l’analisi del cliente 

 

Nella fase di analisi del cliente, si ha la possibilità di condividere i dati raccolti durante la ricerca di mercato. Se l'azienda ha già condotto studi approfonditi, questa parte del piano potrebbe essere più semplice da compilare. In ogni caso, è fondamentale dedicare tempo alla ricerca prima di sintetizzarla in un documento condivisibile. 

 

 

Grazie a questa analisi, è possibile: 

  • Descrivere il settore in cui opera l'azienda: quali sono le sue caratteristiche principali? Quali i trend in atto? Quali i competitor principali? 
  • Delineare la tua buyer persona: si tratta di una rappresentazione semi-fittizia del proprio cliente ideale, che ne descrive le caratteristiche chiave, come: 
    • Età: In quale fascia d'età si colloca il cliente ideale? 
    • Posizione: Dove vive il cliente ideale? 
    • Titolo: Qual è il suo ruolo lavorativo? 
    • Obiettivi: Cosa desidera raggiungere il cliente ideale? 
    • Sfide personali: Quali ostacoli incontra il cliente ideale nel raggiungere i suoi obiettivi? 
    • Dolori: Quali sono i suoi problemi e le sue frustrazioni? 
    • Evento scatenante: Cosa spinge il cliente ideale ad agire e a cercare una soluzione? 

 

Step 5: analisi dei competitor 

 

Nel panorama odierno, dominato da una concorrenza spietata, un'analisi approfondita dei competitor rappresenta un tassello fondamentale per la creazione di un piano marketing efficace. La buyer persona ha diverse opzioni a sua disposizione per risolvere i suoi problemi, sia in termini di tipologie di soluzioni che di fornitori a cui rivolgersi. 

 

Per questo motivo, è essenziale conoscere a fondo i concorrenti: cosa fanno bene, quali sono i loro punti di forza e di debolezza, come si posizionano sul mercato e quali strategie adottano. 

 

La ricerca di mercato dovrebbe includere un'analisi accurata della concorrenza, prendendo in considerazione i seguenti aspetti

  • Posizionamento: come si posizionano i competitor nel mercato? Qual è la loro brand identity? Quali valori comunicano? 
  • Quota di mercato: quanto valgono i competitor in termini di vendite e clienti? Quale percentuale di mercato detengono? 
  • Offerte: quali prodotti o servizi offrono i competitor? Quali sono le loro caratteristiche principali? Quali vantaggi offrono ai clienti? 
  • Prezzi: quali sono i prezzi dei competitor? Come si confrontano con i tuoi? 
  • Altri aspetti: Oltre ai punti sopracitati, è importante considerare anche altri aspetti della strategia dei competitor, come gli sforzi di content marketing, la reputazione del servizio clienti, le attività di promozione e le campagne pubblicitarie. 

 

Step 6: definizione del budget 

 

 

La sezione dedicata al budget del piano di marketing delinea le risorse economiche assegnate al team di marketing per perseguire le iniziative e gli obiettivi definiti nelle fasi precedenti. 

 

È fondamentale specificare l'ammontare del budget a disposizione e, in base al suo volume, dettagliare la sua distribuzione tra le diverse voci di spesa previste. Le principali categorie di spesa includono: 

  • Costi di outsourcing: spese dedicate all'esternalizzazione di attività di marketing a fornitori esterni. 
  • Software di marketing: investimenti in strumenti e piattaforme software per la gestione di attività di marketing, come email marketing, automazione del marketing, analisi web, social media management, ecc. 
  • Promozioni a pagamento: budget destinato a campagne pubblicitarie su piattaforme come Google Ads, Facebook Ads, LinkedIn Ads, ecc. 
  • Eventi: spese per la partecipazione a fiere, conferenze, eventi di settore o l'organizzazione di eventi propri. 

 

Oltre a queste categorie principali, il budget dovrebbe includere qualsiasi altra spesa prevista per le attività di marketing, come la creazione di contenuti, la produzione di materiali di marketing, la stampa e la distribuzione di materiale pubblicitario, e così via. 

 

Con una chiara definizione del budget e un'analisi approfondita dei canali di marketing su cui si intende investire, è possibile elaborare un piano di allocazione delle risorse più efficace. Questo piano dovrebbe definire quanto budget destinare a ciascuna attività e delineare le proiezioni finanziarie per l'anno. 

 

Pur non essendo previsioni perfettamente accurate, queste proiezioni rappresentano uno strumento prezioso per la pianificazione esecutiva, permettendo di: 

  • Valutare la fattibilità delle iniziative pianificate in relazione alle risorse disponibili. 
  • Identificare eventuali aree di potenziale sovraccarico o sottoinvestimento. 
  • Ottimizzare l'allocazione del budget per massimizzare il ritorno sull'investimento (ROI). 
  • Monitorare i progressi e apportare modifiche al piano in corso d'opera, se necessario. 

 

 

Step 7: strumenti e tecnologie 

 

Al centro del piano marketing, non può mancare una sezione dedicata alle tecnologie di marketing, ovvero l'insieme degli strumenti che aiuteranno a raggiungere gli obiettivi definiti nelle sezioni precedenti. 

 

Scegliere gli strumenti giusti è fondamentale per ottimizzare le attività di marketing e massimizzare il ritorno sull'investimento (ROI). Tuttavia, è importante ricordare che ogni strumento richiede un investimento da parte dell'azienda. Per questo motivo, è essenziale dimostrare il valore potenziale di ogni strumento e collegarlo agli obiettivi specifici del piano. 

 

Per ogni strumento, bisogna descrivere: ì

  • Funzione: A cosa serve lo strumento? Quali funzionalità offre? 
  • Utilizzo previsto: Come verrà utilizzato lo strumento per raggiungere gli obiettivi del piano di marketing? 
  • Collegamento con il piano: In che modo l'utilizzo di questo strumento si collega alle attività descritte in altre sezioni del piano? 

 

Oltre agli strumenti di marketing operativi, è importante includere anche il software di analisi di marketing. Questo software permette di monitorare le metriche chiave relative alle campagne e alle attività di marketing, fornendo informazioni preziose per: 

  • Valutare l'efficacia delle strategie. 
  • Identificare le aree di successo e quelle che necessitano di miglioramento. 
  • Ottimizzare le campagne in corso d'opera. 
  • Prendere decisioni data-driven per il futuro. 

 

Per ogni metrica che si intende monitorare, occorre specificare: 

  • Nome della metrica: Qual è la metrica specifica che si intende monitorare? 
  • Motivo del monitoraggio: Perché è importante monitorare questa metrica? 
  • Obiettivo da raggiungere: Qual è l'obiettivo che si vuole raggiungere con questa metrica? 
  • Frequenza di monitoraggio: Con che frequenza verrà monitorata questa metrica? 

 

Il piano qui descritto è un documento dinamico, non statico e dovrà essere aggiornato periodicamente per riflettere i cambiamenti del mercato, le nuove opportunità e le esperienze acquisite. 

 

Il piano deve essere visto come una guida, ma richiede flessibilità e adattamento alle sfide e alle opportunità che si presenteranno lungo il cammino.