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Tasso di abbandono dei clienti: cos’è e cosa indica

Scritto da Andrea Disanto | 30 agosto 2024

Nel panorama di un'azienda in crescita, il tasso di abbandono dei clienti è uno dei parametri cruciali da monitorare. Questo dato rappresenta un indicatore fondamentale della fedeltà dei clienti verso un'azienda, fornendo una visione realistica e attendibile. 

Per valutare correttamente il successo, è imprescindibile considerare anche i fallimenti inevitabili. Un tasso di fidelizzazione del 100% è un obiettivo irraggiungibile; è qui che entra in gioco il tasso di abbandono: un alleato scomodo, ma sincero, che aiuta a comprendere la reale situazione in atto. 

 

 

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Tasso di abbandono dei clienti: che cos’è 

 

 

Il tasso di abbandono dei clienti indica la percentuale di clienti che ha cessato di utilizzare i prodotti o servizi dell'azienda in un determinato periodo di tempo. 

 

Calcolare questo valore è piuttosto semplice: basta dividere il numero di clienti persi nel periodo considerato (ad esempio un trimestre) per il numero di clienti presenti all'inizio dello stesso periodo

 

Facciamo un esempio pratico: se il trimestre inizia con 400 clienti e termini con 380, il tasso di abbandono sarà del 5%. 

 

Naturalmente, l'obiettivo di ogni azienda dovrebbe essere quello di ridurre il tasso di abbandono, avvicinandosi il più possibile allo 0%. Per fare ciò, è necessario che l'azienda ponga la massima attenzione a questo fattore e lo consideri una priorità assoluta. 

 

Esistono diversi modi per calcolare il tasso di abbandono, il metodo migliore dipende dalle specifiche esigenze dell'azienda. Ecco alcuni esempi: 

 

  • Numero di clienti persi: il metodo più semplice e immediato. 
  • Valore degli affari ricorrenti perso: calcola il valore delle entrate perse a causa dei clienti che hanno abbandonato. 
  • Percentuale del valore ricorrente perso: esprime la perdita in termini di percentuale del valore totale degli affari ricorrenti. 

 

 

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L’importanza del tasso di abbandono 

 

Calcolare il tasso di abbandono è importante perché costa di più acquisire nuovi clienti che fidelizzare quelli esistenti. Infatti, un aumento della fidelizzazione dei clienti di appena il 5% può creare un aumento del profitto almeno del 25%. Questo perché i clienti abituali spendono mediamente di più rispetto ai nuovi. Di conseguenza, un'azienda può spendere meno sui costi operativi legati all’acquisizione di nuovi clienti. 

 

 

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Tasso di abbandono dei clienti: come ridurlo 

 

 

Nel panorama del business odierno, la customer retention assume un ruolo sempre più centrale. Invece di concentrarsi unicamente su strategie di recupero per i clienti a rischio di abbandono, un approccio più efficace prevede di focalizzare l'attenzione sui clienti migliori: quelli fedeli e redditizi. 

 

  1. I clienti migliori al centro

Piuttosto che impiegare risorse per tentare di trattenere clienti già propensi all'abbandono, è più strategico investire sui clienti che apprezzano il brand e generano valore. I clienti fidelizzati rappresentano la base solida per la crescita a lungo termine di un’azienda. 

 

 

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  1. Analisi in tempo reale per prevenire l'abbandono

Non bisogna aspettare che i clienti se ne vadano per poi agire. L'analisi del tasso di abbandono in tempo reale permette di identificare i segnali di pericolo e di intervenire tempestivamente. Per farlo, è opportuno monitorare i comportamenti dei clienti, i punti di contatto critici e i momenti di potenziale abbandono. I dati raccolti offrono spunti preziosi per implementare azioni preventive e scongiurare l'addio dei clienti migliori. 

 

  1. Comunicare valore e proattività 

Invece di aspettare che i clienti si facciano vivi per esprimere dubbi o lamentele, è preferibile adottare un approccio proattivo e trasparente, comunicando regolarmente con loro per evidenziare i benefici della loro fedeltà e il valore che l’azienda offre. In questo modo, essi sono resi protagonisti di un'esperienza positiva e gratificante, alimentando un senso di appartenenza e rafforzando il legame con il brand. 

 

Adottando questo nuovo paradigma, è possibile trasformare la fidelizzazione del cliente da un processo reattivo in una strategia proattiva e vincente, garantendo all'azienda una crescita solida e duratura nel tempo.