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Marketing Automation di successo? Quella che puoi personalizzare per i tuoi lead

Scritto da Marco Targa | 1 febbraio 2022

 

La Marketing Automation, come sappiamo, comporta una serie di vantaggi concreti per massimizzare i risultati del marketing digitale attraverso l’uso di software dedicati.

Alcuni imprenditori e marketing manager, però, sono ancora dubbiosi su queste metodologie a fronte di alcune perplessità di fondo. 

La prima si rifà alla paura di perdere il controllo dei processi per via dei workflow automatizzati (ma questo, nella maggior parte dei casi, dipende dalla scarsa conoscenza degli strumenti tecnici). La seconda attiene al timore di non riuscire a offrire la giusta personalizzazione all’interno dell’offerta dei prodotti.

 

 

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Cosa dicono i dati sulla personalizzazione dei contenuti

 

 

Vediamo di capir meglio questi punti focali al fine di aggiungere un tocco umano all’automazione partendo da un dato numerico.

 

In base a una ricerca condotta da HubSpot i contenuti personalizzati (in particolare le CTA) sono in grado di convertire il 202% di più rispetto a quelli standard.

L’istituto di ricerca Statista ci dice inoltre che la quota di consumatori statunitensi che trovano la personalizzazione dei contenuti commerciali "molto" o "piuttosto" di appeal è pari al 90%. In base una quota che si avvicina sempre di più alla totalità degli utenti.

 

 

Utilizzo del nome del destinatario ma non solo

 

Quando parliamo di personalizzazione del mailing pensiamo a quelle che quotidianamente riceviamo al nostro indirizzo di posta, ma anche a quelle che intasano la nostra casella InMail di LinkedIn, dove il mettente si rivolge a noi, utilizzando il nostro nome. 

Si tratta di una prassi corretta, sfruttata dalla maggioranza di software di Marketing Automation ma che da sola non è più in grado di distinguerci dai competitor.

Ci sono, fortunatamente, tanti modi per essere creativi nel campo dell’Email Marketing, citiamo pertanto due case history di successo: Adidas, già da qualche tempo, colora e personalizza le email in base al sesso del destinatario, mentre Spotify ha iniziato a condivide quelle che chiama "capsule del tempo", vale a dire canzoni che l'utente ha cercato e ascoltato almeno una volta negli ultimi mesi, mostrando attenzione ai suoi gusti e alle sue scelte.

 

Ovviamente non tutte queste opzioni sono applicabili ai lead raccolti, ma occorre uno sforzo sulla base di tutte le differenti informazioni che abbiamo a disposizione: età, sesso, posizione, occupazione e altro ancora. 

 

 

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Il sottile equilibrio tra personalizzazione e intrusione

 

 

A volte, l’idea di uscire dalla standardizzazione della Marketing Automation comporta risultati tutt’altro che positivi, cosa che sarebbe bene evitare.

 

Un esempio, tra i tanti: il marchio di moda Forever 21 ha inviato barrette dietetiche gratuite in funzione degli ordini dei propri clienti caratterizzati da taglie forti.

L’idea del brand era quello di premiare i propri clienti, attraverso un gesto che, nelle intenzioni, era di attenzione e interconnessione.

La realtà dei fatti, però, ha fato sì che un gran numero di clienti non abbia affatto apprezzato il pensiero, considerandolo una vera e propria intrusione nelle loro scelte di vita.

 

Per evitare tali fiaschi, è importante che le aziende siano consapevoli della sottile linea che intercorre tra il fornire ai clienti un'esperienza personalizzata (oltre che ad alto valore aggiunto) e sfruttare i loro dati violando la privacy degli utenti.

 

Il miglior modo per mantenere questo equilibrio è puntare a un marketing ottimizzato grazie ai workflow della Marketing Automation, indirizzando ai vari gruppi di lead solo messaggi accuratamente selezionati e che possano essere di rilevanza per loro.

 

 

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Il ruolo dinamico dell’home page del tuo sito web

 

 

Stando alle indagini di settore, più della metà degli esperti di marketing afferma che, dopo le campagne email marketing, la home page di un sito aziendale è in grado di offrire opportunità in continua ascesa per la personalizzazione automatizzata. 


Attraverso specifici accorgimenti tecnologici i visitatori associati a un determinato target possono vedere contenuti diversi in base alle attività di profilazione svolte precedenza. 

Per i siti e-commerce questo permette di aumentare il tasso di conversione addirittura del 113%.

 

 

Conclusioni

 

I workflow e, più in generale, la Marketing Automation non tolgono alcun controllo dalle mani degli imprenditori e dei marketing manager, anzi. 

Permettono di creare un'esperienza utente altamente personalizzata per ogni lead e di gestire il tutto attraverso software a disposizione del reparto Marketing. Il futuro va esattamente in questa direzione.

 

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