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L'evoluzione del concetto Employer Branding nel marketing aziendale B2B

Scritto da Riccardo Pavanello | 5 febbraio 2024

 

Abbiamo già visto in un precedente articolo come l’Employer Branding faccia parte del marketing e quali sono i vantaggi che può dare a un’azienda. 

 

Ora passiamo ad analizzare come questo concetto sia diventato centrale anche nei piani di sviluppo di un’impresa B2B, per la quale la reputazione del marchio è un fattore fondamentale dei processi di crescita. 

Vediamo che legame c’è tra Employer Branding, marketing B2B e rapporto con i dipendenti. 

 

 

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L’Employer Branding aiuta il recruiting 

 

 

L’individuazione di figure professionali di valore è un’attività basilare per un’azienda B2B che punta al miglioramento costante e alla conservazione della posizione di leader nella propria nicchia di mercato. 

 

Nell’ottica del recruiting, l’Employer Branding diventa una strategia estremamente efficace per attirare talenti da assumere o con i quali collaborare costantemente, perché si focalizza sulla costruzione di un’eccellente reputazione del marchio e, in particolare, su quegli aspetti che riguardano il posto di lavoro, i benefit concessi ai dipendenti, il wellbeing aziendale. 

 

Un piano di comunicazione digitale dedicato all’Employer Branding è un tassello fondamentale, perché la maggioranza delle persone oggi, prima di inviare un curriculum o di andare ad un colloquio per un potenziale lavoro, fa ricerche online per capire quali siano i valori e la reputazione dell’azienda. 

 

Non basta, però, che il reparto marketing dell’azienda s’impegni nel postare contenuti sui social e sul blog aziendale per comunicare la qualità del posto di lavoro, ma queste informazioni devono essere confermate da tutti (o quasi) i dipendenti e condivise da loro online per rafforzare la veridicità. 

 

Questo ci dice che una strategia di Employer Branding B2B non può iniziare e finire negli uffici marketing, ma ha bisogno del supporto di tutto il team aziendale, che, ovviamente, deve essere realmente soddisfatto del proprio luogo di lavoro. 

 

Se dall’interno le persone parlano bene dell’azienda, le persone interessate saranno più propense a entrare in contatto con il datore di lavoro e, quindi, il recruiting sarà più semplice e produttivo. 

 

 

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Un’Employer Branding strategy migliora il rapporto con gli stakeholders 

 

 

Quanto detto fin qui potrebbe far pensare che i vantaggi dell’Employer Branding per il B2B si limiti al recruiting, ma non è affatto così.

 

Una strategia creata per rafforzare la reputazione e la visibilità dell’employer genera anche benefici indiretti all’impresa B2B. 

 

I contenuti pubblicati sui canali di comunicazione aziendali non vengono solo visti dai dipendenti e dagli aspiranti candidati alle offerte di lavoro dell’azienda, ma anche dagli stakeholders

 

Nel B2B è cruciale il rapporto con fornitori, collaboratori esterni, partner commerciali, clienti e l’Employer Branding può diventare la leva che innesca una serie di benefici: 

  • Nuovi contatti e richieste di partnership 
  • Rafforzamento o miglioramento dei rapporti con aziende esterne 
  • Miglioramento della comunicazione con i partner 
  • Fidelizzazione di collaboratori e clienti
  • Rinnovo di contratti
  • Maggiori vendite 

 

 

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Il ruolo di LinkedIn nell’Employer Branding B2B 

 

 

LinkedIn è la piattaforma ideale per trasmettere i valori e la vision del brand B2B agli stakeholders, ai potenziali futuri dipendenti e a chi già lavora in azienda. 

 

 

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È importante creare un vero e proprio piano editoriale dedicato all’Employer Branding e coinvolgere i dipendenti nell’opera di diffusione dei contenuti, così da raggiungere anche nuovi utenti in target con il business dell’azienda. 

 

Gli effetti di questa strategia, di solito, sono visibili nel medio/lungo periodo, ma bisogna considerare che una lungimirante attività di Employer Branding aumenta la capacità di attirare talenti in azienda e di ridurre notevolmente il turnover aziendale