L'emergenza e il conseguente isolamento legato all'epidemia di coronavirus sono fattori che stanno paralizzando l’economia italiana, europea e mondiale.
Una situazione difficile, ma che non necessariamente deve essere vista solo per i suoi lati negativi e vissuta passivamente.
Per questo abbiamo sentito il parere di alcuni imprenditori che hanno saputo affrontare vari periodi di crisi, diverse per caratteristiche, ma accomunate dal fatto di dover richiedere lungimiranza e preparazione.
Ciò che è emerso da questi confronti riguarda alcuni dati oggettivi. Nei periodi c.d. normali gli imprenditori sono costantemente assorbiti dalla gestione quotidiana dell'azienda. Sono poche le occasioni per pensare in modo specifico alla vision e a soluzioni di lungo periodo in grado di anticipare le esigenze del mercato e dei clienti.
In altre parole: manca il tempo necessario per riflettere.
Ora invece quel tempo c'è e deve essere sfruttato nel migliore dei modi.
Non è un fattore legato all'emergenza attuale, come premesso, ma connesso a ogni periodo di difficoltà sociali ed economiche.
Albert Einstein, un secolo fa, sosteneva che:
"è nella crisi che nasce l'inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere superato. Chi attribuisce le proprie sconfitte e i propri errori alla crisi, violenta il proprio talento e mostra maggior interesse per i problemi piuttosto che per le soluzioni. La vera crisi è l'incompetenza."
Non la singola crisi, ma più in generale le crisi offrono sempre due lati di lettura: quello della passiva constatazione degli eventi e uno opposto, che consiste nell'attrezzarsi per superare concretamente le difficoltà.
I grandi brand, così come le attività produttive mediamente strutturate, che mirano a sopravvivere e prosperare al termine dell’epidemia, non possono farsi prendere dal panico.
Indossare i panni dell'imprenditore lungimirante vuol dire innanzitutto non staccare mai la spina della propria azienda. Occorre sfruttare questo periodo per studiare, informarsi, ripensare a una migliore gestione delle risorse umane e delle strumentazioni aziendali, analizzare gli errori compiuti in precedenza, quelli che erano stati del tutto o in parte sottovalutati.
Un ulteriore consiglio è quello di mantenere i contatti con tutti, dai clienti, ai collaboratori, ai fornitori. Far sentire la propria voce rassicurante anche nei momenti bui, quando non è possibile incontrarsi fisicamente, infondendo quella positività che nei periodi di difficoltà vale come l'oro.
Tutte queste azioni un imprenditore le compie mantenendo aperto il proprio reparto di ricerca e sviluppo, attraverso un'unità di intenti con i propri manager finalizzata a dare forza al proprio brand e a ideare soluzioni vincenti.
Dopo aver vagliato le idee occorre procedere con l'assessment di quelle ritenute più valide per la propria realtà aziendale oltre che in linea con gli obiettivi commerciali.
Quando avverrà la tanto sospirata riapertura delle attività, tutti - dai consumatori alle aziende - avranno una grandissima voglia di girare a mille.
A fare la differenza saranno le imprese che si presenteranno ai nastri di partenza con la propria macchina perfettamente settata, arricchita da soluzioni vincenti, pronte per essere sottoposte ai clienti, mentre la maggior parte dei competitor sarà ancora in fase di riallestimento.
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I nostri consigli? Abbiamo pensato ad alcuni punti da affrontare per tempo e nel modo migliore:
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