Le videochiamate e le videochat di gruppo sono diventante una consuetudine per un enorme numero di persone in tutto il mondo e Facebook ha subito cavalcato l’onda sviluppando velocemente un nuovo strumento: Messenger Rooms.
Zuckerberg e soci questa volta non sono stati i precursori del cambiamento socio-tecnologico, ma sono stati bravi a lanciare in tempo record una funzione che promette di soddisfare le nuove esigenze relazionali degli utenti dei social network e non solo.
Vediamo meglio cos’è Messenger Rooms e i motivi per cui potrebbe essere molto utilizzato oggi e anche in futuro.
La primavera del 2020 sarà certamente ricordata da tutti noi per il lockdown, ma anche per lo smart working e le video call fatte per lavoro e per divertimento.
La necessità di comunicare a distanza stabilendo un contatto visivo non è mai stata così evidente come ora e le piattaforme tecnologiche che permettono di farlo sono state prese d’assalto. Un chiaro esempio è l’impennata di download di Zoom, software nato proprio per le videochiamate di gruppo.
Un altro dato emblematico è l’incremento degli account di WhatsApp e Messenger che hanno partecipato a chiamate in questo periodo: più di 700 milioni al giorno.
Facebook ha immediatamente colto questo bisogno di parlare guardandosi negli occhi anche se chiusi in casa e ha sviluppato una funzionalità del social network che ottimizza le chat video.
Pochi giorni fa Facebook ha dichiarato l’imminente pubblicazione di Messenger Rooms, lo strumento ideato per creare all’interno del social stanze in cui si possono organizzare videochat di gruppo con un massimo di 50 persone collegate contemporaneamente.
Per essere più precisi, in una prima fase di test (già lanciata) Rooms consente videochiamate con solo 16 partecipanti, mentre dopo il rilascio ufficiale dello strumento si passerà ai 50 account promessi.
Una caratteristica molto interessante è l’assenza di un limite di durata della stanza attivata per comunicare con amici o colleghi.
La non scadenza della chat è probabilmente stata inserite per ovviare a un problema di Zoom, che nella sua versione gratuita prevede la disconnessione dei partecipanti dopo 40 minuti.
Le altre peculiarità di Messenger Rooms:
Inoltre gli sviluppatori di questo servizio digitale hanno già annunciato che prossimamente le funzionalità di Rooms verranno estese anche a WhatsApp, Instagram, Portal.
L’intento di Facebook è quello di dare l’opportunità agli utenti di aprire stanze e di invitare gli amici a passare per un saluto online veloce o per partecipare a una lunga festa virtuale. Praticamente non c’è più bisogno di programmare con scrupolo una videochat di gruppo accordandosi con amici e parenti, ma basta guardare il news feed e decidere di entrare in una stanza.
La prima regola da conoscere è che chi crea la “room” ha il controllo sulle impostazioni, di conseguenza può decidere chi far partecipare alla chat e dove pubblicarla per fare in modo che gli amici la vedano.
Le impostazioni sulla privacy sono state progettate per essere coerenti con il luogo virtuale interno al social in cui si apre una stanza. Ad esempio, se si crea una stanza all’interno di un gruppo Facebook le impostazioni resteranno quelle note ai membri del gruppo stesso.
Facebook dichiara che audio e video non saranno visionati né da loro né da altri al di fuori dei partecipanti alla videochat. La gestione dei contenuti e delle persone è lasciata principalmente a chi crea la stanza virtuale e, in forma ridotta, agli altri utenti presenti.
Ecco quali sono i controlli utilizzabili su Messenger Rooms:
Tornando alla privacy, ci sono differenze tra le tutele per gli iscritti al social network e per gli ospiti.
Quando a entrare in una room è un ospite, ovvero chi non ha un account Facebook, l’unica cosa che le altre persone possono vedere è solo il nome che il partecipante ha scelto.
Se in una stanza sono presenti due persone che non sono amiche su Facebook esse non potranno vedere informazioni in più di quelle che vedevano sul profilo dell’altra prima della partecipazione alla chat comune.
La società che amministra il social network dice di raccogliere dati secondo la policy pubblicata sul loro sito, ma dice anche che non verranno usati audio e video a scopi pubblicitari e che non saranno inseriti annunci nelle chat di Rooms.
In conclusione si può dire che questa nuova funzionalità introdotta nel social di Zuckerberg attirerà sicuramente un folto pubblico in questo periodo di libertà limitata, ma nel prossimo futuro potrebbe diventare un altro efficace strumento per fare comunicazione e marketing.