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Cosa bisogna sapere dell'algoritmo di Facebook per fare Social Media Marketing

Scritto da Cinzia Folli | 29 gennaio 2021

Appare quasi superfluo parlare di quanto Facebook sia focale all'interno delle strategie di Digital e Social Marketing delle aziende, sia in ambito B2C che B2B.

Anche nel 2021 la prima creatura di Mark Zuckerberg si conferma la piattaforma leader per lo sviluppo commerciale delle imprese. Ora più che mai è necessario un piano di Marketing chiaro, oltre che flessibile, per arrivare in fretta a risultati soddisfacenti. Vediamo di approfondire meglio i vari aspetti conseguenti.

 

 

Il ruolo strategico dell'algoritmo di Facebook

 

Come per tutte le piattaforme social e, più in generale, digitali, l'algoritmo di Facebook è l'elemento in grado di stabilire come, quando e verso chi vengono proposti i post e gli annunci organici di una pagina aziendale.  

Il cruccio di tutti i marketing manager consiste nel fatto che l'algoritmo è soggetto a un'evoluzione continua.

Ne consegue che i singoli operatori devono continuamente analizzare trend e dati per studiare le mosse più opportune per le loro campagne.

 

 

Leggi anche: "6 cose che devi sapere sul Business Manager di Facebook"

 

 

 

Ci sono, fortunatamente, alcuni elementi consolidati. In via generale l'algoritmo di Facebook è costante nel fornire la priorità ai post suffragati da un elevato numero di like, commenti o condivisioni, in particolare se il coinvolgimento del pubblico avviene nell'arco di breve tempo. 

Non solo: i dati di analisi ci dicono che un post viene portato all'attenzione di un utente, quando riceve un elevato tasso di engagement relativamente agli amici di quest'ultimo.

È bene ricordare che l'algoritmo tiene conto anche della tipologia di post su cui l'utente si sofferma maggiormente (immagini, story, video, caroselli di immagini, ecc.).

Il principio vale non solo per i post ma anche per le pagine stesse. Se un utente visualizza spesso una pagina business, cercandola autonomamente o soffermandosi sui relativi post quando appare nel feed, l'algoritmo gliela propone più spesso, fintanto che perdura il suo interesse.

Ciò che, invece, non piace all'algoritmo di Facebook è abbastanza scontato: spam, clickbaiting, likebaiting, post ripetitivi, aggiornamenti di solo testo, schemi di coinvolgimento insoliti e contenuti troppo promozionali hanno un destino molto breve e vengono oscurati in fretta dall'intelligenza artificiale della piattaforma.

 

 

Come imbastire una strategia di Lead generation attraverso Facebook. Pochi e semplici passaggi per Generare Lead

 

 

Facebook Zero

 

Uno degli aggiornamenti dell'algoritmo più famosi degli ultimi anni è stato quello denominato "Facebook Zero".

 

La novità apportata ha coinciso con una minor rilevanza ai post organici delle pagine aziendali e professionali. 

Per gli utenti ciò significa più contenuti di amici e familiari, con maggiore enfasi ai post in cui le persone cercano consigli, recensioni e pareri, dal momento che alimentano notevolmente le interazioni tra iscritti (mantenendosi sempre più legati alla piattaforma).

Ne consegue che le pagine aziendali hanno maggior bisogno di ricorrere alle inserzioni a pagamento, senza trascurare la sempre imprescindibile creatività.

 

 

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I risvolti sul business

 

Riassumendo, le tendenze precedentemente analizzate ci obbligano a ottimizzare i nostri annunci su Facebook, implicando test e livelli di perfezionamento su più fattori. In primis:

 

  • Sforzarsi di abbinare il messaggio promozionale a un mercato il più ristretto possibile (senza intercettare utenti fuori target che, non considerandolo, penalizzerebbero il post);
  • All'inizio, non pianificare più messaggi contemporaneamente ma concentrarsi su un singolo annuncio, studiando l'andamento dei dati positivi e negativi;
  • Rimodulare target e creatività sulla base dei riscontri analizzati.

 

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