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Come rendere efficiente un brainstorming creativo tra reparti.

Scritto da Luca Targa | 16 agosto 2017
 

Conoscere, applicare, vendere!

Per conquistare il mercato, al giorno d’oggi le aziende devono continuamente effettuare ricerche e aggiornarsi sulle ultime tendenze. Le idee brillanti non arrivano mai da sole, è necessario lavorare quotidianamente per stimolarne lo sviluppo, cercando di anticipare i cambiamenti nei bisogni e non semplicemente rispondere alle domande del mercato.

 

Avere un approccio proattivo è fondamentale, e in tal senso le tecniche di brainstorming sono strumenti più che utili. Ma come sfruttarli al massimo?

Invitare a prendere parte a queste sessioni membri del team dell’agenzia che solitamente non spendono gran parte del loro tempo nella pura creazione di idee è certamente un modo fruttuoso per ottenere nuovi stimoli e input.

 

Ma affinché il brainstorming prenda la giusta direzione è necessaria una persona che lo coordini: il Direttore Creativo o il Project Manager del progetto. Questa attività e cruciale tanto quanto stilare i punti cardine da seguire:

  • Quale idea si sposa meglio con la filosofia del brand?
  • Quale problema dobbiamo risolvere?
  • Come sfruttare i risultati ottenuti?

 

 Lavorare sul Brand è un aspetto e un passaggio fondamentale per un'Azienda. Spesso si sente parlare in questi termini. Ma cosa significa realmente? Scoprilo!!

 

Una volta coinvolte le persone è importante assicurarsi che si sentano tutte partecipi del progetto, in maniera tale che si sentano assolutamente libere di poter esprimere la propria opinione senza timore di essere giudicate. Per poter ottenere il maggior numero possibile di idee brillanti è utile focalizzare la discussione su un problema specifico, lasciando libero lo scambio comunicativo, senza fissare alcun ordine per gli interventi, inoltrandosi il più lontano possibile con la discussione.

 

Una tecnica funzionale per liberare la creatività di ciascun partecipante è certamente il “Braindump”, ovvero un’attività che si svolge in un periodo ininterrotto di tempo di qualche minuto, in cui ognuno “butta giù” sul proprio foglio tutte le idee che gli vengono in mente, di getto, senza alcun tipo di riflessione. In questa fase non è importante chiedersi se l’idea sia più o meno buona o in linea, in quanto l’obiettivo è la quantità: questo genere di esercizio, infatti, rende moto bene sia quando si includono esperti del settore ma anche soggetti completamente estranei alla materia, che possono portare spunti originali e inaspettati.

 

Un altro strumento è la “Mind Map”, una mappa che parte dalla parola chiave o frase individuata come fondamentale a cui si cerca di allacciare altre parole o pensieri collegati o completamente opposti, senza un ordine logico. Anche in questo caso l’obiettivo è quello di raggruppare più idee possibili per poi catalogarle con precisione in un secondo momento. Solo a quel punto le proposte verranno valutate e analizzate per capire se possono essere utili e funzionali al progetto.

 

Il tutto, in un intervallo di tempo ben definito.

In questa maniera si coltiva e incentiva al massimo la creatività di ciascun individuo: realizzare un brainstorming di troppe ore potrebbe infatti rivelarsi dispersivo e controproducente, perché potrebbe portare alla creazione di idee troppo poco in linea con quella iniziale e poco funzionali al progetto stesso.

 

Per sfruttare al meglio il tempo dedicato in fase di costruzione di un progetto pubblicitario o di comunicazione, è necessario che tecniche come quelle del brainstorming rendano al massimo in ogni loro aspetto. Scarica gratis questa guida per assisterti nella definizione di quelle che dovranno diventare le migliori metriche e i migliori KPIs da scegliere fin dalla fase di impostazione di un progetto.