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L'allarme Coronavirus e il boom di eCommerce e servizi digitali

Scritto da Antonio Leone | 13 marzo 2020

Nel corso degli ultimi decenni mai prima d'ora ci siamo trovati a gestire una situazione di emergenza come quella relativa alla diffusione del virus Covid-19.

Anche in epoca recente non sono mancati disastri creati dall'uomo - come la crisi finanziaria del 2007 - o catastrofi naturali che hanno messo in ginocchio aree più o meno estese del pianeta.

In questo caso però, la portata globale dell'emergenza, insieme alla pericolosità per la salute umana e all'incertezza sui tempi di risoluzione, stanno mettendo a dura prova le popolazioni e i mercati.

 

Eppure, in mezzo a questo orizzonte sicuramente complesso, ci sono elementi incoraggianti oltre che spunti di riflessione per tutte quelle aziende impegnate a limitare le perdite economiche e a trovare nuova linfa per affrontare la crisi conseguente all'allarme sanitario.

 

 

La crisi di certi settori e la crescita di altri

 

Partiamo dal presupposto che la situazione è complessa e in continuo divenire. All'interno di questo scenario è evidente la contrazione di numerosi settori dell'economia che - non solamente in Italia - stanno subendo bruschi contraccolpi.

Parliamo in particolare dell'intrattenimento, della ristorazione, dell'alberghiero e più in generale dei viaggi, delle fiere generaliste e di settore, del commercio tradizionale nel suo complesso e delle relative catene di approvvigionamento.

 

Accanto a questi comparti, dove ci si attende un serio e immediato aiuto da parte degli enti nazionali e sovra-governativi (nel nostro caso Governo e Unione Europea) è incoraggiante registrare la risposta forte di alcuni segmenti di mercato che, malgrado la crisi in atto, presentano un confortante segno "+".

 

Le potenzialità del digitale anche nei tempi di crisi

 

All'interno di questa situazione d'emergenza, dove sono richiesti, tra le altre cose, isolamento individuale e riduzione massiccia dei contatti, la diffusione dei servizi digitali sta permettendo la creazione di nuove opportunità di sviluppo.

 

Le nuove tecnologie rappresentano un tramite veloce e sempre più efficiente per chi chiede approvvigionamento (non solo privati, ma anche aziende) e intrattenimento.

 

 

Pensiamo agli aggiornamenti costanti forniti dalle piattaforme informative on-line, seguite da un numero sempre crescente di utenti, ma anche alla fruizione di video on-demand da parte delle persone costrette a passare molte ore dentro casa.

 

Non solo, per citare altri esempi virtuosi, molti musei, proprio grazie all'applicazione della digitalizzazione dei servizi, hanno predisposto tour virtuali delle proprie collezioni (come nel caso dei Musei Capitolini e dei Fori Imperiali) arricchiti dalla possibilità di scaricare materiali multimediali integrativi e audioguide gratuite.

 

Il boom dell'E-commerce

 

Accanto a questi servizi, nel momento in cui è massima la c.d. distanza sociale e con alcuni luoghi fisici, come i supermercati, presi d'assalto dai consumatori, l'e-commerce ha rappresentato, e continua a farlo, un veicolo sempre più utilizzato dagli utenti.

 

Occorre precisare che già il 2019 aveva segnato dati incredibilmente alti per il commercio elettronico, con un aumento del 15% - il più alto di sempre - rispetto all'anno precedente e un volume d'affari complessivo di 31,6 miliardi di euro, come riportato dai dati dell'Osservatorio Ecommerce B2C promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm.

 

Ma il vero boom è ora. Secondo i numeri raccolti da Nielsen, in concomitanza con la diffusione del coronavirus nel nostro Paese, i prodotti di largo consumo venduti online sono cresciuti segnando un +81%, che equivale a circa 30 punti percentuali in più rispetto alla settimana che ha preceduto l'inizio dell'emergenza.

 

 

L'incremento dei volumi di vendita ha riguardato le c.d. piattaforme online-only, come Amazon, Ebay o Eataly, ma anche player misti, o meglio, che si basano sul commercio tradizionale ma che hanno da poco puntato sulle vendite in rete, in particolare nel comparto Food&Beverage come Esselunga o Coop.

 

All'interno di questo scenario va menzionato anche il poco lungimirante fenomeno dello sciacallaggio relativo a beni particolarmente richiesti, come le mascherine e i disinfettanti per le mani, ma questi casi, fortunatamente, sono in calo.

 

Le nuove tecnologie, ancora una volta, sembrano in grado di fornire risposte immediate e in piena sicurezza per le aziende pronte a scommettere sull'innovazione: metodologie avanzate per raggiungere e soddisfare i clienti anche in momenti complessi come quello che stiamo vivendo.

Quindi, come sfruttare al massimo e adeguare ai propri business le potenzialità e la duttilità del Digitale in questo periodo?

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